venerdì 5 ottobre 2012

Papà...

14/08/2012 In pullman verso Urbino... Ci fermiamo per una sosta a Deruta... E tanti ricordi di un lungo viaggio fatto con papà mi ritornano in mente... Lui e io da soli... Roma,Deruta,Ferrara,Torino... Qui a Deruta abbiamo comprato una caraffa, scelta insieme per la mamma... ;-)

Quanto mi manca... sono passati quasi 10 mesi, ma ancora non riesco a crederci... la cosa peggiore di tutte però è un'immagine che vorrei cancellare dalla mia memoria, ma che purtroppo non riesco a dimenticare... Papà mi manchi...


 Mio fratello più grande ha scritto queste parole per descrivere papà al funerale...
Non è facile parlare di mio padre, specialmente ora: mio padre era un uomo particolare, dal carattere complesso. E’ pur vero che tutti noi siamo persone complesse, ma papà era, almeno per noi, speciale. Poteva essere allegro come un ragazzino e scherzare facendo finta di parlare l’arabo che non conosceva, ma poteva anche diventare cupo e serioso. Certamente era una persona riservata, e oggi vedendo quanta gente c’è in chiesa si sarebbe stupito, inarcando un sopracciglio e facendo quella faccia sua caratteristica. La sua riservatezza era anche frutto di una sensibilità che talvolta lo portava a rinchiudersi in sé stesso e ad apparire esternamente molto più duro e rigido di quanto fosse in realtà. Papà era un sognatore, un uomo che aveva grandi passioni fra cui la storia e in particolare quella familiare, e le viveva intensamente. La passione, però, più intensa era certamente la sua famiglia. Il rapporto che aveva con ognuno di noi è stato a volte complicato, a volte difficile, ma sempre caratterizzato da quello che lui sentiva come amore, anche nella difficoltà e nell’errore che talvolta può capitare. Papà amava Priscilla come un ragazzino, le faceva le compilation musicali, le dedicava le poesie e qualche volta le faceva anche i dispetti. Era fatto così, era il suo modo di volere bene. Ma era un amore forte, potente qualche volta prepotente. Papà ha voluto bene ad ognuno di noi, in modi diversi ma in pari quantità, è una cosa di cui non sono solo convinto, ma che mi è stata esplicitamente detta da lui in una quelle interminabili chiacchierate che eravamo usi fare. Chi non ha vissuto quotidianamente con lui qualche volta non capiva i meccanismi della nostra famiglia; lo dico chiaramente: come tutti gli uomini anche nostro padre ha fatto degli errori, ma quello che non è mai, mai, mancato, è stato amore verso sua moglie e i suoi figli, tutti indistintamente. Ecco, forse questo è il dato saliente di mio padre: l’amore per la famiglia, la sua e quella d’origine, e l’incapacità di far scientemente del male al prossimo. Mio padre era disarmato nei confronti di chi gli faceva del male. Forse per questo si richiudeva a riccio quando non capiva le persone. Ora non è più tra noi, ma a noi che gli abbiamo voluto bene è affidato il compito di non disperdere le molte cose buone che ci ha insegnato. Era, papà, un punto di riferimento. Questo riferimento non si perde perché una persona non c’è più; io non so cosa ci sia di là, ma so che la memoria che ne abbiamo lo renderà presente nel nostro cuore e nella nostra testa finché vivremo.

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